CISE [3] - FOTO STORICHE

CISE Pag. 1  2  3 (Foto storiche) 4 (A.Albini)


Un piccolo contributo per conoscere meglio una realtà
molto diversa da quella delle radici elettrotecniche del CESI.


Queste sono alcune immagini che, incorniciate per bene,
erano esposte in alcuni ambienti di via Reggio Emilia
[Quando esistenti sono state riportate le didascalie originali]

(Clicca sulle immagini per ingrandirle)


1950
Elaborando la tecnica delle camere di ionizzazione rapide ed usando lo spettrografo
"a tempo di volo" per la misura dell'energia dei neutroni lenti, il Laboratorio di Fisica Nucleare
effettua la misura, e ne pubblica il valore, della sezione d'urto di fissione dell'Uranio 235
che a quell'epoca era tenura segreta nei vari Paesi. Questo risultato provoca la declassificazione
dei dati successivamente pubblicati dall'USAEC.

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1953
Si conclude presso il Laboratorio di Ingegneria Nucleare la fase di sviluppo e messa a punto
delle attività di ricerca sui processi di produzione di acqua pesante iniziata nel 1948.
Si dispone per la prima volta in Italia di impianti per la distillazione frazionata, di apparecchiature
di scambio isotopico e di impianti elettrolitici per la produzione di D
2 O ad alto valore.

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1970
Proseguendo con lo sviluppo del laser, iniziato nel 1962 con il primo laser He-Ne, viene realizzato
presso la Sezione Laser della Divisione di elettronica il primo laser italiano a ioni con l'impiego di tecnologie
innovative (capillare di confinamento della scarica in ceramica per consentire densità di corrente elevate).
Questo tipo di laser copre una vasta gamma di utilizzazioni, da quelle mediche a quelle delle telecomunicazioni
speciali subacquee.

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Anni '70-'80
Misure alfa di deposizioni elettrochimiche e apparecchiatura CISE4 per lo studio della fretting corrosion.

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Sezione di prova a 64 barre per prove di scambio termico di simulazione
dell'elemento di combustibile della centrale nucleare del Garigliano

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1983
Il 29 novembre, con il primo laboratorio spaziale europeo SPACELAB, viene messa in orbita
dallo Space Shuttle un'apparecchiatura progettata e realizzata dal CISE per studi nel campo delle
scienze dei materiali. Si tratta della Ultra High Vacuum Chamber, un dispositivo per misure fisiche
di adesione dei metalli in assenza di gravità.

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1980-85
Preparazione di una colonna di resine per l'arricchimento in campo dei radioisotopi presenti in acqua di fiume

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Fine anni '80
Apparecchiatura per lo studio della stress-corrosion in vari ambienti e condizioni

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Apparecchiatura per lo sviluppo di un laser dell'eccezionale potenza di 5 kW

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Marzo 1990
Quello della foto nonostante le inquietanti apparenze è un laboratorio.
Allo scopo infatti di effettuare misure della tensione superficiale dei liquidi in assenza di gravità,
fu impiegato un missile americano, lanciato dalla base europea di Esrange (Kiruna - Svezia).
L'esperimento, coordinato da A. Squilloni e G. Germani, e monitorato da terra
ebbe luogo durante la fase di ricaduta del vettore.

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Anni 90
Apparecchiatura per la raccolta di deposizioni umide e secche (apparecchiatura Dry and Wet)

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Qui sotto l'impianto di lisimetria con il quale è stato simulato sull'arco di 2 anni il comportamento delle ceneri
di carbone una volta messe a discarica. Nei vasi è stata impaccata la cenere su cui veniva irrorata acqua simulante
la piovosità naturale. Il percolato veniva raccolto ed analizzato per misurare le concentrazioni dei metalli disciolti
ipoteticamente rilasciati nel sottosuolo, e dedurre e simulare modellisticamente
i meccanismi chimici che governavano i fenomeni di dissoluzione.

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Piattaforma MAFALDA del CNR situata sul Lago D'Orta. CISE ed ENEL seguivano le operazioni di recupero del lago
effettuate dal CNR mediante "liming" (aggiunta di carbonato di calcio alle acque), per innalzare il valore
di pH da 4-4,5 fino a 6-7 (operazione andata a buon fine). Per verificare i sedimenti si utilizzavano
delle camere bentiche, in un'occasione calate dalla piattaforma sul fondale a 110 metri di profondità

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Nell'ambito di studi ambientali commissionati dall'ENEL e coordinati da D. Capra, il CISE
progettò un "palo meteorologico" e lo installò al Passo Fedaia (Val di Fassa).
Era attrezzato per misurare il profilo di densità della neve.
Abbattuto da una valanga, fu eretto nuovamente in zona, ma in altra posizione.

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Apparecchiatura per la misurazione della velocità delle acque fluviali.

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Pagina aggiornata il 11.6.2004